Tesori doro del Mar Mediterraneo

Tesori doro del Mar Mediterraneo

27.01.2022

 

Al largo della costa della città turistica spagnola di Xàbia (Jávea), due subacquei dilettanti hanno trovato un tesoro d'oro. Luis Lens e César Gimeno hanno deciso di pulire una sezione del fondale dai detriti accumulati durante le immersioni vicino alla costa.

Nel processo di pulizia, Luis Lens si è imbattuto in una moneta lucida, che inizialmente ha scambiato per una moneta normale. Tornando alla barca ed esaminando la moneta con più attenzione, il subacqueo notò un volto antico e antiche iscrizioni sull'oggetto. Fu deciso di continuare la ricerca di monete insolite. Gli uomini si immersero per altre due ore e trovarono un totale di otto preziosi manufatti, dopodiché denunciarono il tesoro alle autorità.

Gli archeologi professionisti e i sommozzatori della Guardia Civil spagnola vennero in soccorso, e presto il numero di monete sollevate dal fondo del mare salì a 53.

 

Nella foto: con l'aiuto di un coltello a cavatappi, i sommozzatori hanno estratto monete d'oro risalenti al IV e V secolo.

 

I dipendenti dell'Università di Alicante hanno studiato in dettaglio le iscrizioni e le immagini degli imperatori romani.

L'esperto di storia antica e archeologia Jaime Molina spiega l'importanza di questo evento per la scienza:

"È un ritrovamento archeologico e storico eccezionale, poiché la sua indagine può offrire una ricchezza di nuove informazioni per comprendere la fase finale della caduta dell'Impero Romano d'Occidente".

 

Nella foto: nonostante siano state in acqua salata per un millennio e mezzo, le monete si sono conservate in modo eccellente, e l'oro non ha perso la sua lucentezza originale.

 

Il professor Molina ritiene che la scoperta dei sommozzatori sarà uno dei più grandi tesori di monete d'oro risalenti all'epoca del tardo impero romano mai scoperti in Europa.

Su tutte le monete, tranne una, i ricercatori hanno identificato le immagini degli imperatori romani:

 

  • Valentiniano I (su 3 monete);

  • Valentiniano II (su 7 monete);

  • Flavio Onorio (su 10 monete);

  • Teodosio I (su 15 monete);

  • Flavio Arcadio (su 17 monete).

È da notare che non c'erano navi affondate vicino al tesoro scoperto. Questo ci permette di supporre che le monete sono state nascoste deliberatamente come un modo per proteggere gli oggetti di valore dai barbari.

Dopo un attento studio e restauro, i tesori scoperti saranno esposti nel Museo Archeologico ed Etnografico Soler Blasco di Xàbia.

 

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